Collaborazione di Buscetta

Il grande pentito della storia d'Italia

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Con l'avvento del clan dei Corleonesi verso la fine degli anni 70,  sul territorio siciliano fu inevitabile lo scontro (la cd  "seconda guerra di mafia")  con le vecchie famiglie d'onore Palermitane.

Tommaso Buscetta all'epoca appartenva alla "vecchia mafia" e rifiutava la violenza e droga portate invece dall'ideologie  dalla "nuova mafia" e per questo decise di fuggire prima in Paraguay e poi in Brasile per non perire tra le due "forze" schierate.

Il 15 luglio del 1984 il giudice Falcone volò in Brasile per l'estradizione in Italia di un criminale, ritornando in patria  proprio  con Buscetta.

Da quel momentoByscetta fu considerto il grande pentito della storia d'Italia. Le sue rivelazioni non sono mai state smentite in alcuna circostanza e in alcuna sentenza.

Per onore di verità va specificato che Buscetta non si pentì mai, sebbene le sue confessioni furono oro colato per il giudice Falcone che grazie a lui riuscì a decifrare i codici di mafia fino a quel momento ignoti.

Tommaso Buscetta infatti non si pentì mai rispetto ai crimini commessi, piuttosto prese le distanze dall'organizzazione mafiosa di cui faceva parte e di cui non riconosceva più la matrice. Prese le distanze da quello che la mafia era diventata con i Corleonesi, non dalla mafia di cui lui aveva fatto parte.

I Corleonesi attuarno per la prima volta le cosiddette vendette trasversali: colpirono un fratello, un genero, un cognato e quattro nipoti di Buscetta. Due dei suoi otto figli, inoltre, furono vittime della cosiddetta "lupara bianca", cioè sparirono per non venire mai più ritrovati.

Le prime parole che si scambiarono Falcone e Buscetta da "collaboratori" furono queste, dirette dal pentito al giudice:

L'avverto, signor giudice. Dopo quest'interrogatorio lei diventerà forse una celebrità, ma la sua vita sarà segnata. Cercheranno di distruggerla fisicamente e professionalmente. Non dimentichi che il conto con Cosa Nostra non si chiuderà mai. E' sempre del parere di interrogarmi?

Falcone non ebbe paura, e proseguì con il suo lavoro.

 

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L'estradizione
§.1/- (estradizione & Storia) 15 luglio 1984 Roma: atterra Tommaso Buscetta, estradato dal Brasile

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